ALL SAINT CHURCH SANREMO - Organ Day - Giornate Organistiche Itineranti - UNREGISTERED VERSION

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ALL SAINT CHURCH SANREMO

TRASCORSI > 2009 - RIVIERA LIGURE
 

Sanremo - All Saint Church
Organo Gern

 
 
 

Costruito nel 1894 a Londra e rimontato a Sanremo nel 1896, lo strumento è opera di August Henry Gern, già dipendente di A. Cavaillè- Coll, il più grande organaro dell'epoca romantica.
Collocato "in Cornu Epistolae", nel vano ricavato sopra la sagrestia, presenta due facciate, una rivolta verso il presbiterio, la seconda verso la navata di destra.
Si tratta di uno strumento di pregiata fattura, sia per la qualità dei materiali utilizzati che per la finezza dell'intonazione. E' l'unico organo di Gern non solo in Italia, ma in tutta l'Europa meridionale (esemplari di organi Gern sopravvivono in Inghilterra, Olanda, Francia del Nord e Australia).
L'intervento di maggior rilievo nella storia dello strumento si deve allo svizzero L.Goll, che nel 1927 rimosse la consolle dall'originaria posizione (sotto la facciata principale, verso il presbiterio), ubicandone una nuova a qualche metro dalla facciata laterale, in prossimità del primo intercolumnio; a Goll si deve pure l'aggiunta di alcuni registri.Probabilmente in tale occasione l'accordatura dell'organo fu abbassata di circa mezzo tono, con conseguente maldestra chiusura di tutti i ricci d'accordatura delle canne e l'applicazione di bande di carta su un cospicuo numero di esse.
L'incuria del tempo e le incessanti infiltrazioni dell'acqua piovana dal tetto sovrastante il vano organario hanno danneggiato tutte le parti dello strumento, divenuto completamente inefficiente.
La Famiglia dell'Ave Maria, proprietaria della Chiesa dal 1991, decide di restituire alla chiesa la voce dell'organo, e ne affida il restauro nel 1997 alla nostra Ditts, in accordo con la competente Soprintendenza; l'organo subisce un lungo, laboriosissimo e radicale restauro, che comporta, tra l'altro, la sostituzione dell'originaria trasmissione pneumatica con quella elettronica(pur con la conservazione di tutte le parti originali) e l'aggiunta di nuovi registri, le cui canne vengono fatte costruire sui modelli e materiali originali di Gern.


Caratteristiche tecniche dello strumento

due facciate, la prima di 35 canne (di cui 11 mute), la seconda di 25 (12 mute);
consolle in noce con due manuali di 56 note e pedaliera di 30 note;
pomelli a estrazione disposti "a terrazze" ai lati delle tastiere, comandati da solenoidi che ne permettono l'inserimento automatico attraverso le combinazioni aggiustabili;
12 pedaletti per unioni e combinazioni aggiustabili
10 pistoncini sotto la prima tastiera: fissatore, 8 combinazioni aggiustabili, smontatore generale;
display per la visualizzazione delle aggiustabili, con due pulsanti per l'avanzamento e retrocessione: in totale si hanno 511 X 8 combinazioni programmabili;
due staffe per Crescendo e Swell (Espressione);
al centro della consolle, sotto il leggìo, targa in oro zecchino, realizzata su modello originale, recante l'iscrizione "August Gern - London".

 

Great Organ (1° tast.)

Double Gedackt 16'
Open Diapason 8'(1-18 in facciata)
Dulciana 8'(le prime 6 in facciata)
Cor de Nuit 8'
Clarabella 8'
Viola 8')
Principal 4'
Flauto Traverso 4'
Doublette 2'
Mixture III ranks 2'
Clarinette 8'
Trumpet 8'

Swell Organ (2° tast.)

Lieblich Bourdon 16'
Diapason 8
Gamba 8'
Voix Celeste 8'(dal Do 2)
Rohrflote 8'
Gemshorn 4'
Flautino 2'
Mixture III ranks 1'
Horn 8'
Oboe 8'
Chalumeau 4'
Tremulant

Pedal Organ

Contrabass 16'
Subbass 16'
Flotebass 8'
Trombone 16'

 
 
 


Da considerare sono le caratteristiche di unicità dello strumento. Innanzitutto la qualità dei materiali: legno e leghe metalliche pregiate, lastre delle canne di notevole spessore. Poi la fattura delle canne, ispirata alla resa di un ideale sonoro di rara bellezza, che Gern deve aver mutuato sicuramente dal maestro Cavaillè-Coll. I fondi sono imponenti ma mai aggressivi, le ance pronte (in particolare il Clarinetto e il Trombone del Pedale sono riuscitissimi). L'impressione generale è di una sonorità compatta, che va dalle sfumature più tenui (si ascolti la Dulciana, o il Flauto triangolare, o i due Bordoni delle tastiere) a quelle più corpose(fondi delle due tastiere, tra cui segnalo la stupenda Clarabella e le due riuscitissime Viole, nonchè il Cor de Nuit, dalla sonorità misteriosa e velata), fino all'imponenza più grande (il coro di ance ricorda da vicino le sonorità francesi, e le misture conferiscono quella brillantezza che prima mancava). Si potrebbe continuare a lungo; certamente questo strumento si rivela particolarmente adatto all'esecuzione di tutta la letteratura romantica e sinfonica, unico tra gli strumenti di tutta la zona del Ponente Ligure, il quale abbonda di organi italiani antichi, ma prima d'ora privo di un organo sinfonico di siffatte proporzioni e caratteristiche sonore.

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