S.ALESSANDRO DELLA CROCE - Organ Day - Giornate Organistiche Itineranti - UNREGISTERED VERSION

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S.ALESSANDRO DELLA CROCE

TRASCORSI > 2011 - BERGAMO

S.Alessandro della Croce in Pignolo - Organo Serassi op.659
di Fabio Galessi


 
 

L’organo della Parrocchiale di Pignolo ha da sempre stimolato la curiosità degli studiosi non solo per le sue caratteristiche fonico costruttive di primissimo ordine, ma pure per la propria particolare collocazione. E’ noto infatti che la Chiesa di S.Alessandro della Croce fu la Parrocchiale della famiglia Serassi, proprietaria nel Borgo dell’attuale ex Palazzo Stampa, nel quale fu installata per decenni la loro Bottega.

Le origini del primo strumento collocato nella Parrocchiale di Pignolo sono lontanissime: già nel 1575 la
relazione della visita apostolica di Carlo Borromeo in S.Alessandro segnala nell’inventario degli arredi sacri “Uno organo quale sopra il pergolo”. Uno scritto del 22 Dicembre 1586 tra la ‘Scola del santissimo sacramento’ ed il signor Ludovico di Rubbi (1), abitante nel Borgo, autorizza quest’ultimo ad ‘acconciare e nettare l’organo....’ ampliandolo nei bassi fino a mi re ut ed aggiungendo un quarto mantice. Il 15 Marzo 1613 i deputati del consiglio della Scola stipulano un contratto con Francesco Antegnati, figlio del famoso Costanzo (2), per la fornitura di un nuovo organo a fronte della somma di ‘lire mille e cinquanta imperiali di moneta di Bergamo’ e del ritiro dell’organo esistente, mantici compresi. L’organo Antegnati subirà lavori di riparazione, a cura di Andrea Fedrigotti (3) nel 1692 e di Michele Carboni (4) nel 1697, ed alcune aggiunte, tipiche della nuova epoca, nel 1717, da parte di Giovanni Antonio Bossi (5); i contrabassi, il rosignolo (6), la cornetta. Spetta a Giuseppe Serassi, capostipite della famiglia, accrescere l’organo nel 1744, portandolo a sedici piedi ma mantenendo intatto tutto il materiale preesistente; lo strumento e’ di rilevanti dimensioni per l’epoca e presenta già registri di banda come i tamburi. Nell’arco di più di un secolo la famiglia Serassi riforma l’organo ben quattro volte: nel 1775 viene inserito l’organo eco. Nel 1803, su progetto di Lodovico Bianchi, viene introdotta la controttava ed ampliata la fonica, ad un punto tale che per decenni l’organo manifesterà gravi problemi di resa acustica per l’angusta collocazione; è in questa data inoltre che il rimanente materiale Antegnati viene definitivamente sostituito. Nel 1832 viene ampliata la cassa, e forse collocato l’attuale somiere, dalle dimensioni inusuali. Nel 1860 infine viene effettuata una grande ‘Rinnovazione dell’Organo conservando soltanto le Canne di metallo del vecchio Organo’.



 
 

Dal 1860 ai giorni nostri l’organo subisce diverse modifiche: alcune leggere, come la sostituzione di registri di concerto con strumenti violeggianti, per assecondare la Riforma Ceciliana, altre piuttosto pesanti come l’eliminazione di tutte le canne sonanti la contr’ottava. Nel 1991 un lungo e complesso lavoro di restauro, basatosi sulla sola analisi del materiale, in quanto la maggior parte della documentazione riguardante lo strumento è stata ritrovata solo nel 1995, in occasione del riordino dell’Archivio Parrocchiale, ha riportato lo strumento nella disposizione fonica del 1860. Il lavoro è stato effettuato con la consueta perizia dalla Bottega Organaria dei F.lli Piccinelli di Ponteranica (Bg). L’organo, a trasmissione interamente meccanica, e’ collocato nel presbiterio dell’altare maggiore in Cornu Evangeli, in un vano, ricavato nella cantoria, di considerevoli dimensioni. E’ racchiuso in una elegante e sobria cassa lignea, coronata alla sommità da un fregio con iscrizione latina (Laudate Deum in chordis et organo) sorretto da due putti. Il prospetto è a tre scomparti tricuspide dal profilo piatto. E’ composto dalle 23 canne del comparto centrale, appartenenti al registro Principale I 8’ bassi, e dalle 10 costituenti i due organetti morti laterali (canne mute) per un totale di 33; la canna maggiore corrisponde al Fa-1 e reca sul retro la scritta Andrea e Giuseppe Serassi 1775. Le bocche delle canne di facciata sono allineate, con labbro superiore a
mitria acuta e puntino. Lo strumento e’ dotato di 2 tastiere originali, con tasti diatonici ricoperti in osso e cromatici in ebano, di 70 tasti ciascuna (Do1 La5) con controttava cromatica, la superiore per il Grand’Organo, l’inferiore per l’Organo Eco, poste in consolle a finestra.


 
 

La pedaliera, di nuova fattura, e’ del tipo orizzontale con tasti lunghi, diritti e paralleli, con prima ottava cromatica; e’ composta da 24 tasti (Do1 Si2) di cui solo i primi 12 comandano note reali (Do1 Si1). Il corpo dell’Organo Eco e’ posto a sinistra della consolle in cassa espressiva. I registri del Grand’Organo sono posti a destra della consolle, su due file, con manette spostabili lateralmente ad incastro; quelli dell’Organo Eco sono a sinistra, sempre su due file, ma del tipo a pomelli estraibili ad incastro. I comandi dei registri sono finemente intagliati, ed impreziositi da decorazione in osso posta alla sommita’. La divisione bassi/soprani e’ tra Si2 e Do3. L’unione del tasto al pedale inserisce, oltre alla nota del Grand’Organo corrispondente al pedale suonato, anche la nota della contro-ottava, rafforzando ulteriormente la sonorità della già cospicua basseria. Le canne effettive in totale sono 2777, a cui s’aggiungono le dieci mute. L’accordatura è del tipo a tondo, il temperamento è equabile con corista leggermente crescente. Il vento, prodotto da un nuovo elettroventilatore, viene mantenuto ad una pressione di circa 48 mm di colonna d’acqua da ben nove mantici a cuneo disposti su tre piani diversi. Particolari curiosità destano in questo strumento l’estensione reale di 8’ (13 canne, do1-do2) del registro Timballi, che solitamente i Serassi costruivano sulla base dei 6’ piedi, partendo cioe’ dal fa1, e l’inusuale collocazione del registro Timballone, 6 canne in legno di 12’, poste orizzontalmente sotto il soffitto della cassa. Anche l’ottavino ha una collocazione particolare; è posto orizzontalmente sotto il trasporto di facciata, ed inserito con un meccanismo simile a quello utilizzato nei somieri a tiro (stecca forata). Il somiere del Grand’Organo, viste le non comuni dimensioni (417x151 cm), è diviso in due parti, affiancate ‘in opera’; è del tipo a vento con 34 canali (+ 2 per una metà del somiere), e 32 pettini. Quello dell’Organo Eco è anch’esso diviso in due parti ma poste l’una dietro l’altra con rispettivamente 34 canali e 12 pettini la parte anteriore (soprani) e 24 canali e 9 pettini la parte posteriore (bassi). I somieri ausiliari sono ben 14.


Note
(1) Ludovico Rubbi, organista di S.Antonio. Cinque anni prima è impegnato nella costruzione di un organo nel Monastero di Astino. ‘Nel 1581 l’abate Callisto Solari, del Monastero del Santo Sepolcro di Astino della congregazione benedettina vallombrosana, permuta “ un organaccio” proveniente dalla chiesa della Badia di Muleggio di Vercelli con uno nuovo commissionato a Ludovico Rubbi (....) per scudi cento venti d’oro. (...) Il nome dell’organaro Rubbi riconferma l’esistenza di un’attività artigianale locale di costruzione d’organi, attività di cui sappiamo poco o nulla, ma che certamente si diffonde un po' ovunque nei piccoli centri, in grado di soddisfare le esigenze di manutenzione ordinaria e di costruzione di piccoli organi positivi o portativi. da Giosuè Berbenni “Lineamenti dell’organaria Bergamasca dal secolo XV al secolo XVIII”, in “Atti dell’Ateneo di Scienze, Lettere e Arti”, Bergamo, vol.LIII, anno accademico 1991-1992, La Stamperia di Gorle (BG), gennaio 1994. p.360, cfr Ricerca storica manoscritta di Maddalena Maggi.

(2) In quell’anno ancora vivo (morirà nel 1624) ma già seriamente ammalato di apoplessia.

(3) ‘I Veronesi Fedrigotti appartengono ad una famiglia di organari di possibile origine trentina. Capostipite è Giovanni Andrea (1600-c.1682), (..) Seguono il figlio Giovanni Pietro ed un certo Giovanni (Antonio o Pietro) con cui cessa l’attività della famiglia’ da G.Berbenni, cit., p.370 Loro lavori documentati nella Bergamasca sono segnalati nelle chiese di Gorlago e Tagliuno. cfr. G.Berbenni, cit., p.370

(4) ‘Verso la fine del secolo piuttosto attivi sono i Carboni di Milano, nelle persone di Stefano e del figlio Michele, famiglia di organari che eredita l’attività dei Valvassori. La loro figura attende uno studio che ne approfondisca l’opera. Costruiscono l’organo della Parrocchiale di Trescore nel 1696 e di Bonate Inferiore di cui però manca la datazione. E’ segnalata la loro presenza (...) nella chiesa di Borgo S.Caterina in Bergamo. Sempre a Trescore costruiscono l’organo della chiesa in contrada Canton’ G.Berbenni, cit., p.370-371

(5) Giovanni Antonio Bossi (1680-1748), figlio di Gabriello, i quali ,trasferitisi a Bergamo ad inizio secolo XVIII , provenienti da Como, daranno vita ad una delle più celebri Botteghe Organarie d’Italia. Per notizie sulla famiglia Bossi vedi Pier Maria Soglian, I Bossi “Fabbricatori d’Organi” in Bergamo, Nuova Rivista Musicale Italiana, ERI Edizioni Rai, Roma, XII (1978), n.3, pp.367-383

(6) Si tratta di canne ‘ad anima’ che suonano con l’estremita’ immersa in una vaschetta d’acqua., ad imitazione del cinguettio degli uccelli. E’un registro di provenienza nordica. Si veda a tal proposito l’influenza dell’organaro Hermans, costruttore proprio a Como dell’Organo 1650 in Duomo, sugli organari Lombardi in generale, e sui Bossi in particolare in ‘Raffronto tra l’organo Hermans del Duomo di Como (1650) e l’organo Bossi del Duomo di Bergamo (1728)’ in G.Berbenni, cit., pp.423-426


II TASTIERA:
Grand’Organo


1 Principale 16' bassi
2 Principale 16' soprani
3 Principale I 8' bassi
4 Principale I 8' soprani
5 Principale II 8' bassi
6 Principale II 8' soprani
7 Ottava 4' bassi
8 Ottava 4' soprani
9 Ottava II 4' bassi e soprani
10 Duodecima 2' 2/3
11 Quintadecima I 2'
12 Quintadecima II 2'
13 Due di Ripieno (XIX e XXII)
14 Due di Ripieno (XIX e XXII)
15 Due di Ripieno (XXVI e XXIX)
16 Due di Ripieno (XXVI e XXIX)
17 Quattro di Ripieno (XXXIII e XXXVI doppi)
18 Contrabassi I 16'
19 Contrabassi II 16'
20 Basso 8'
21 Ottava 4'
22 Terzamano
23 Corni da Caccia 16'soprani
24 Cornetto I soprani
25 Cornetto II soprani
26 Fagotto 8' bassi
27 Tromba 8' soprani
28 Clarone 4' bassi
29 Corno Inglese 16' soprani
30 Violoncello 8' bassi
31 Oboe 8' soprani
32 Violone 8' bassi
33 Flutta 8' soprani
34 Viola 4' bassi
35 Clarinetto 16' soprani
36 Flauto in VIII 4' soprani
37 Flauto in XII soprani
38 Voce Umana 8' soprani
39 Voce Umana 4' soprani
40 Ottavino 2' soprani
41 Tromboni 8'
42 Bombarda 16'
43 Timballi



I TASTIERA:
ORGANO ECO


44 Principale 8' bassi
45 Principale 8' soprani
46 Ottava 4' bassi
47 Ottava 4' soprani
48 Quintadecima 2'
49 Decimanona
50 Vigesimaseconda
51 Due di Ripieno (XXVI e XXIX)
52 Arpone 8' bassi
53 Violoncello 8' soprani
54 Violoncello 8' bassi
55 Voce Corale 16' soprani
56 Viola 4' soprani
57 Flutta camino 8' soprani
58 Flauto in Selva 4' soprani
59 Violino 4' soprani
60 Voce Flebile 8' soprani


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